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Cenni storici, caratteristiche strutturali e tipologici salienti.

L’edificio venne realizzato immediatamente dopo il 1929. La progettazione architettonica dell’insediamento sanatoriale fu affidata all’Arch. Ugo Giovannozzi (n. Firenze nel 1876 e nominato consulente per l’architettura di tutti i sanatori d’Italia nel 1929 – esponente della scuola neoclassica, progettista delle Terme di Montecatini- sede I.N.A.S di Roma, Banca Nazionale di Credito di Napoli ). Mentre il padiglione “La Collina” ha una chiara impronta neoclassica i padiglioni “Montebello” e “Paolini” rappresentano un interessante esempio di architettura razionalista italiana. I restanti edifici di servizio e la stessa “Palazzina Alloggi”, oggetto di questo intervento recupero [progettata dall’ Ing. Alessandrini di Roma, importante esponente del razionalismo italiano], presentano analoghi caratteri se pure in tono minore. Il Centro Sanatoriale di Montecatone nacque dunque su un progetto complessivo unitario che poneva gli edifici in maniera ordinata seguendo ed assecondando la conformazione della collina e del sito in cui veniva realizzato. Ci troviamo all’interno di un insediamento pensato, progettato e realizzato organicamente nei primi anni ‘30 del 900 con un efficace stile razionalista prevalente. Essendo edificato in periodo di “autarchia” l’edificio viene realizzato in muratura portante e presenta le strutture orizzontali costituite da solai gettati in opera in calcestruzzo armato e “pignatte” in laterizio. Parimenti i due collegamenti verticali sono realizzati con solette in cemento armato. Una scala parte dal piazzale Sud e, senza “sbarco” al piano rialzato (essendo il pianerottolo sfalsato), serve il piano 1°e il 2° e giunge al sottotetto in un ampio vano a suo tempo adibito a magazzino; la seconda parte dal piano seminterrato e serve il piano rialzato e il 1° (a questo piano la scala si sviluppa in un “cassero” tangente al primo sul lato corto per giungere al 2° e ultimo piano). La struttura muraria è caratterizzata dalle 2 pareti perimetrali e da un muro di spina centrale disassato rispetto al corpo di fabbrica (murature da cm 60 al primo piano che si riducono di spessore ai piani successivi); i solai sono pertanto asimmetrici ai due lati della spina in entrambe le “ali” dell’edificio. La costruzione, a “L” è costituita da quattro piani: un piano terra, totalmente fuori terra sui fronti maggiori prospettanti a Nord e a Est e una porzione in seminterrato sui fronti Sud e Ovest, 1°, 2° e 3° piano.  Il 3° piano è soffittato con struttura leggera in legno a travetti incrociati e rete metallica porta intonaco; al di sopra il solaio di copertura a “padiglione” a 4 acque presenta la struttura in legno costituita da orditura primaria e secondaria con sovrastanti tavellonato e manto di copertura in coppi. L’accesso alla struttura dal piazzale d’arrivo sud avviene da una scala esterna che immette in un ballatoio coperto-aperto che conduce all’ingresso del piano primo (ala Nord-Ovest). La distribuzione orizzontale ai piani avviene, per ogni piano, attraverso un corridoio continuo ad “L” – ballatoio interno –, su questo prospettano su entrambi i lati le camere, gli ambienti e vani di servizio.

Stato di conservazione fisico-strutturale pre-intervento.

 

A Seguito degli approfonditi studi e delle analisi dettagliate in fase progettuale su tutto l’edificio nel suo complesso abbiamo rilevato che: le strutture murarie verticali erano in buono stato di conservazione; infatti i “maschi” murari erano integri e continui, le forature sulle pareti esterne e sul muro di spina allineate in verticale e non hanno subito “alterazioni” di rilievo dovute ad interventi di modificazione successivi all’epoca della costruzione. Non vennero evidenziate lesioni o “setolature” che potessero indicare possibili cedimenti in fondazione o danni di altra natura alle strutture. Le strutture orizzontali e quelle delle scale si presentano anch’esse in buono stato di conservazione grazie alla tecnica costruttiva applicata, innovativa per l’epoca di cui s’è detto: solai in latero-cemento gettati in opera e solette in cemento armato in opera per le scale. Anche Le strutture di copertura in legno apparirono in buono stato di conservazione. I pavimenti in marmo botticino delle scale interne erano recuperabili come lo erano gli stessi parapetti in ferro “in stile razionalista” con modesti interventi di adeguamento riguardanti la loro “scalabilita”; la resistenza degli stessi alla spinta orizzontale in caso di evacuazione di emergenza, si è rivelata sufficiente a seguito di apposita verifica analitica. Mentre lo “scheletro” strutturale dell’edificio si presentava in un buono stato di conservazione, discorso completamente diverso era da fare per la parte architettonica e impiantistica.  I pavimenti in marmette e ceramica ed i rivestimenti erano fatiscenti e integralmente da sostituire. I serramenti esterni in legno con tapparelle in legno erano in pessimo stato di conservazione e andavano sostituiti con altri di uguale materiale e forma e dotati di vetri camera; per quei pochi che si potevano recuperare si doveva comunque procedere a revisione integralmente nella ferramenta e nei corredi di tenuta e movimentazione, sostituzione delle vetrazioni. I serramenti interni erano inadeguati alla loro funzione e andavano integralmente sostituiti con riposizionamento di porte REI 30 con dispositivo di auto-chiusura a molla per le camere, REI 60-90-120 nelle compartimentazioni, filtri antincendio ed ambienti “a rischio specifico” e porte diverse per i restanti ambienti. Gli impianti elettrici e idrico-termo-sanitari e le relative centrali erano assolutamente obsoleti; essi dovevano essere integralmente rifatti ed integrati con nuovi dispositivi di controllo e manutenzione applicando le attuali tecnologie. Anche le opere di finitura in genere e le superfici murarie ai piani risultarono in un cattivo stato di conservazione. Al piano terra, ad esempio, per le porzioni contro-terra, le pareti non impermeabilizzate erano interessate da umidità capillare di risalita. Si rendeva necessaria un’opera complessiva di reintegro e rifacimento delle finiture. I paramenti murari esterni, intonacati e tinteggiati, richiedevano un intervento di reintegro, per alcune parti interessate da cavillature dovute prevalentemente al fenomeno del gelo-disgelo, e di stuccatura e rinnovo delle tinteggiature originarie connesse a saggi appositi da effettuare sui paramenti stessi in corso d’opera.

 

Vincoli “sovraordinati” -  legge quadro beni culturali ambientali e finanziamento dell’intervento.

L’edificio è sottoposto ai vincoli del TITOLO I - Art. 5 del D.Leg.vo 29.10.1999, n. 490 “TESTO UNICO in materia di Beni Culturali e Ambientali” (in vigore dall11.01.2000 – in precedenza vincoli ex lege 1089 / ’39) e pertanto si richiedeva la preventiva Autorizzazione della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio dell’Emilia- Bologna. Ricadendo poi l’edificio in “Zona di particolare interesse paesaggistico-ambientale” (Art.19) del Piano Territoriale Paesistico Regionale P.T.P.R. , quindi in area soggetta a vincolo paesaggistico – TITOLO II  dello stesso “TESTO UNICO” - , era necessario il rilascio dell’Autorizzazione paesaggistica da parte della stessa Soprintendenza secondo le nuove procedure previste dall’accordo del 09/10/2003 sottoscritto tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Regione Emilia-Romagna e le Associazioni delle Autonomie Locali [in attuazione dell’Art.46 L.R. n.31/2002 sulla disciplina edilizia ] .

 

Il progetto di recupero – caratteri generali.

Il progetto di recupero della “Palazzina Alloggi” si è proposto l’obiettivo di realizzare una struttura ricettiva, finalizzata all’accoglienza di pazienti in day- hospital e di parenti e congiunti impegnati nell’assistenza di persone in cura presso il vicino ospedale specializzato nella cura di mielolesi a poche centinaia di metri. Abbiamo ricavato 82 posti letto in 46 camere di cui 10 con attrezzature specifiche per i diversamente abili. Di queste ultime 9 hanno anche il posto letto per la persona che assiste il disabile non autonomo. Il progetto ha previsto prevalentemente opere all’interno dell’edificio per dotarlo degli ambienti, servizi ed impianti adeguati per la ricettività e l’accoglienza anche di persone diversamente abili in cura mantenendo strutture verticali, orizzontali e la maggior parte dei vani ed ambienti esistenti e apportando contenute ma essenziali modifiche interne necessarie per tali inserimenti. Riguardo alla modifica dei solai e delle partizioni orizzontali, vengono inserite forature per la collocazione del vano ascensore per servire tutti i piani, per i cavedi impiantistici, per la nuova scala tra il piano 2° e 3° lato Est. Le strutture delle scale in cemento armato, in opera, in buono stato di conservazione, vengono mantenute: la scala lato Sud viene prolungata fino al piano terra e la scala lato Nord, tra i piani 2° e 3° viene “riportata” entro lo stesso cassero scala esistente tra i piani terra ,1° e 2°, dando continuità allo stesso corpo scala in tutta la sua estensione. Per quanto riguarda gli esterni il progetto ha previsto prevalentemente opere manutentive e conservative dei paramenti murari e dei serramenti esterni (ove possibile), e il ripristino delle tinteggiature. Le forature delle finestre e porte esterne vengono mantenute, con tutta la “partitura” delle forature. Esclusivamente al piano terra, sui due prospetti che si affacciano sul cortile interno, mantenendo la loro posizione attuale, alcune finestre vengono modificate in porta-finestre di pari larghezza senza modifiche delle quote dell’architrave. Sul fronte Nord, il progetto ha previsto la realizzazione di una scala di sicurezza antincendio [richiesta dalla apposita normativa tecnica vista la destinazione d’uso: “struttura per l’accoglienza”] in acciaio, appositamente progettata e disegnata per l’edificio (non a “elementi prefabbricati”) al fine di ottenere una struttura adeguatamente proporzionata rispetto all’edificio, non invasiva, di design e integrata nel contesto architettonico esistente. E’ l’unico nuovo inserimento esterno , tangente in piccola parte all’edificio che rimane pertanto nella sua attuale ed originale configurazione complessiva e di dettaglio; l’inserimento della scala di sicurezza antincendio , appositamente studiata  e disegnata non altera la qualità della percezione visiva dell’oggetto architettonico esistente inserito entro il suo  “scenario” nell’ambiente circostante  che non viene in alcun modo alterato  operando così in modo coerente in relazione ai caratteri tipologici, funzionali ed estetici dei contesto paesistico-ambientale esistente . Le strutture di copertura vengono mantenute in quanto in buono stato di conservazione e manutentivo. I corridoi ai piani con le rispettive murature di spina e di delimitazione vengono mantenuti nella loro posizione, le forature per gli accessi alle camere ed agli altri ambienti seguono prevalentemente le collocazioni attuali con arretramento del posizionamento delle porte per consentire l’agevole percorribilità del corridoio stesso e l’apertura verso l’esterno per le stanze dedicate a persone diversamente abili. Le “cellule bagno”, in ragione della forma, delle dimensioni e del “passo” delle stanze attuali, a sevizio delle stanze sono realizzate a coppie allineate, ortogonali alle pareti perimetrali e impostate sull’asse del vano finestrato corrispondente in modo da servire “alternativamente” la camera che precede o segue il “blocco bagno” stesso, con traslazione delle attuali tramezzature in forati di partizione tra una camera e l’altra. La centrale termica una volta funzionante a gasolio, risultava totalmente inadeguata: è stata rimossa dalla sua posizione attuale (al piano terra dell’edificio) per far luogo all’ingresso n°2, senza barriere, dal cortile interno; Inoltre una Nuova Centrale di progetto alimentata a gas è stata collocata al piano terra della piccola costruzione di due piani, ai lati dell’ingresso di “Monte bello” che conteneva contiene la cisterna del gasolio smaltita durante i lavori. E’ stato anche realizzato un impianto di cogenerazione alimentato a gas metano tramite l'installazione di micro-cogeneratore modulare al servizio della struttura ricettiva finalizzato alla riduzione dei consumi energetici. La forma a “L” dell’edificio, con solai complanari ai piani e corridoio-ballatoio interno che attraversa e serve interamente l’edificio a tutti i piani, consentono di alloggiare tutte le “dorsali” impiantistiche orizzontali a soffitto entro un apposito vano tecnico orizzontale continuo che serve ogni piano per tutta la sua estensione. Tale vano tecnico è stato “controsoffittato” con strutture leggere contenenti gli apparati ed apparecchi di illuminazione normale e di emergenza, di rivelazione e protezione antincendio.  Da qui sono state servite tutte le camere con i rispettivi bagni ed i restanti ambienti di soggiorno e servizi di piano. Le scale e l’ascensore, come i restanti corridoi ed ambienti e servizi, l’edificio nel suo complesso, sono dotati di protezioni passive ed attive antincendio e di scale di sicurezza esterne secondo la Regola Tecnica per la realizzazione delle strutture ricettive. Per quanto riguarda gli impianti termoidraulici e di condizionamento dell'aria, Il progetto ha previsto la realizzazione degli impianti di riscaldamento e raffrescamento a ventilconvettori; il rifacimento integrale dell’impianto idrico-sanitario adeguandolo al nuovo layout distributivo di camere e servizi igienici, con le dotazioni adeguate alle finalità della struttura ricettivo-assistenziale. E’ stato realizzato un impianto di aria primaria per il la pulizia e il trattamento dell'aria in tutti gli ambienti. Gli Impianti elettrici, elettronici e speciali sono stati integralmente rifatti; Il progetto ha previsto la realizzazione del punto alimentazione e quadro di distribuzione, degli impianti di distribuzione principale, impianto elettrico delle camere, illuminazione del plesso, impianto prese energia ed alimentazione utenze fisse, impianti elettrici al servizio degli impianti termoidraulici, di ricezione segnale antenna tv , telefonico di rivelazione incendi , il sistema di controllo camere e supervisione centrale badge , la rete di terra .

Elementi di progetto salienti ai vari livelli dell’edificio:

Piano terra. L’ingresso n°2, privo di barriere architettoniche, porta ai collegamenti verticali principali della struttura. Essi sono costituiti dalle due scale esistenti che vengono integrate e completate in due corpi scala continui dal piano terra al piano 3°, e dal nuovo ascensore previsto, abilitato al trasporto delle carrozzelle che collega tutti i piani. In questo modo vengono resi accessibili tutti i piani e gli ambienti che vi prospettano. Il corridoio “a L” continuo che attraversa e serve l’intera struttura e dà accesso alla sala di soggiorno del piano posta sul lato Sud –Est, e a camere a due posti letto, senza bagno interno individuale, che usufruiscono di ampie zone a un gruppo di servizi igienici, di cui tre attrezzati per disabili, a pochi metri di distanza; inoltre una camera è dotata di proprio bagno privo di barriere architettoniche. All’angolo Sud-Ovest sono raggruppati i servizi: vi è collocata la lavanderia con ripostiglio e vano tecnico e, in ampi vani contigui, gli spogliatoi per il personale ed i servizi al piano. All’estremità Sud-Est del fabbricato è collocata la Centrale di trattamento aria (C.T.A.) e i relativo vano di servizio. Piano primo. Vi è collocato l’ingresso n°1, il principale (sul lato OVEST dal ballatoio coperto-aperto), l’area accettazione, l’ufficio direttivo, la sala soggiorno di piano, due cucinette colazione e due sale colazione contigue, con servizi igienici privi di barriere architettoniche, oltre il vano per servizi di piano. Il corridoio “a L” continuo serve l’intero piano e dà accesso a camere a uno e due posti letto.  La maggior parte di queste è dotata di bagno privo di barriere architettoniche, attrezzato con appositi sanitari per persone diversamente abili (lavabo, tazza con doccetta, e piatto doccia a pavimento con appositi maniglioni orizzontali e verticali). Le 4 camere previste prive di bagno interno individuale, usufruiscono di due ampi servizi igienici privati con antibagno dotato di doppi lavabi. Il piano è dotato di un secondo accesso diretto dall’esterno (ingresso n°3) sul lato Sud, privo di barriere architettoniche, che porta direttamente dal vano d’ingresso alla sala soggiorno e si immette sul piazzale Sud. Piano secondo. Anche qui il corridoio costituisce la “spina dorsale” di tutta la distribuzione orizzontale. Esso da accesso a camere a uno e due posti letto, la maggior parte delle quali è dotata di bagno privo di barriere architettoniche, attrezzato con appositi sanitari per persone diversamente abili. Come al piano inferiore, le 4 camere previste prive di bagno interno, ritrovano il loro servizio igienico, privato, e privo di barriere architettoniche in prossimità della camera. Alcune stanze e servizi sono dotati di terrazza. All’estremità Sud-Est del fabbricato è stata realizzata una cucinetta per le colazioni al piano con a fianco un vano per i servizi di piano e una nuova scala di progetto che collega i piani 2° e 3°. All’esterno è collocata un’ampia terrazza-solarium accessibile dal piano e collegata al cortile esterno. Piano terzo.  Ha le stesse caratteristiche, distribuzione e disposizione planimetrica del piano secondo con l’unica differenza di non disporre della terrazza all’estremità Sud-Est.

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